top of page

Imprecazioni in compagnia.

23 dicembre 2023.

Dopo aver dormito 12 ore, ho pensato di iniziare la giornata affrontando alcune cose rognose rimaste in sospeso. Capire che fine han fatto i miei crediti sovrannumerari e perché non mi possono verbalizzare gli esami fatti finora.

Bene: l’entropia del sito UNITO ha assorbito circa tre ore; poi il botta e risposta di ticket con l’Help Desk e infine l’unica soluzione: “Gentile studentessa: deve venire qui di persona. A gennaio. Il prima possibile.” E così sono passate circa sei ore. La finestra di questo monolocale dove trascorrerò quasi una settimana dà su un piccolo cimitero.

No non è vero. Il cimitero è grande. Tra un'imprecazione ed un'altra guardavo davanti l’unico punto di fuga possibile, la finestra: centinaia di lapidi bianche testimoni dei miei insulti spasmodici e ripetitivi, durati circa sei ore.

Sono scesa da casa che erano circa le quattro di pomeriggio dicendomi: "Certo che per una che ha paura della morte, aprire la finestra e vedere tombe, dovrebbe quantomeno crearmi certo disagio. Eppure – chissà perché – mi affascina."

Ho mangiato un Cevapi che digerirò per capodanno ed ora sono nel mio bar numero uno in quanto ad IPA, parlo di Fabrika. È il secondo giorno che vengo qui e già mi hanno portato la birra che mi piace senza che facessi l’ordine. In pratica sanno come conquistarmi in silenzio.

Promemoria per domani: non entrare sul sito Unito. Accettare di aver perso la battaglia. Non mangiare più Cevapi per almeno una settimana.



12 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Sarajevo per me

Torno in questa città senza sapere il perché. Una città comoda di certo non lo è. Se volevo giocare comoda, andavo in Spagna. Sarajevo non è comoda: non lo è per l'idioma (che non parlo e l'alternativ

bottom of page